Bergamo: a Palazzo Suardi inaugurata l’Ambasciata Culturale Europea

L’Ambasciata Culturale Europea risiede ora in un luogo fisico dove prende corpo lo spirito del progetto ECOC, Capitale Europea della Cultura: si tratta di Palazzo Suardi, a Bergamo.

L’edificio, costruito alla metà del Trecento dai Suardi, una delle famiglie bergamasche più in vista dell’epoca, è indissolubilmente legato alla storia locale essendo stato negli anni un importante punto di riferimento amministrativo, giudiziario e culturale della città.

Palazzo Suardi attraversa una storia secolare fatta di arte e cultura: nel 1477, in occasione del suo primo soggiorno a Milano, Donato Bramante venne con ogni probabilità incaricato di affrescarne la facciata: il ciclo pittorico, che includeva le figure di sette filosofi, fu il primo esempio di illusionismo prospettico applicato all’urbanistica.

Nel 1770 un incendio danneggiò seriamente il palazzo, con la perdita di numerosi documenti conservati negli archivi degli uffici. Seguì una sistemazione che alterò la struttura originaria, ulteriormente modificata dalla successiva destinazione d’uso.

Con la fine della Repubblica veneta e l’avvento della Repubblica Cisalpina, nel 1802, la Municipalità di Bergamo, che avrebbe dovuto sostenerne le spese per istituire un tribunale d’appello, decise il riutilizzo dell’edificio. Buona parte dello stabile già residenza del Podestà diventò quindi sede del tribunale e lo restò fino a quando questo non venne trasferito in Piazza Dante, nella Città Bassa. Gli spazi lasciati liberi vennero occupati nel 1927 dal museo di Storia Naturale, trasferitosi dal Palazzo Nuovo, e fu proprio durante i lavori di sistemazione per insediare il museo che tornarono alla luce gli affreschi del Bramante, coperti negli anni da strati di intonaco.

I frammenti vennero recuperati ed oggi si trovano nel salone del Palazzo della Ragione.

Nell’ottobre del 1910 il Ministero dell’Istruzione Pubblica aveva notificato al proprietario Comune di Bergamo il vincolo di tutela sull’edificio. Nel novembre 1929 analogo vincolo venne notificato al proprietario della parte residua dell’allora «palazzo del Tribunale», il Banco Sant’Alessandro, che nel 1932 confluirà nella nascente Banca Provinciale Lombarda.

In seguito un’altra banca, la Popolare, avrebbe occupato i locali del palazzo.

Negli anni Sessanta, dopo il trasferimento del Museo  di Storia Naturale in piazza Cittadella, Casa Suardi è diventata sede della Scuola Superiore di Giornalismo e quindi dell’Università di Bergamo, in particolare per la Facoltà di Lingue. Negli ultimi anni ha ospitato il Centro studi sul territorio Lelio Pagani, istituito nel 2001 dall’Università.

È questa, ora, la cornice dell’Ambasciata Culturale Europea, organismo nato per agevolare e favorire il libero scambio e il movimento di idee e persone attraverso l’Europa, al fine di ottenere, nel segno di una cultura condivisa, la creazione di una identità di cittadino europeo negli Stati membri.

L’Ambasciata Culturale Europea di Bergamo è la casa Comune della Candidatura di Bergamo a Capitale Europea della Cultura 2019, ospite e promotrice di pensiero progettuale  e concrete attività. Ma non solo: si tratta anche della prima Agenzia Centrale in Bergamo che potrà coordinare e armonizzare tutte le attività culturali sul territorio.

La struttura, che sarà operativa anche nella sua seconda sede di Urban Center, si propone come spazio di rappresentanza, di incontro e di lavoro con le più qualificate realtà culturali europee ed internazionali.

È inoltre riferimento di accoglienza per artisti, designer, scienziati e pensatori di altre città europee, eminenze dell’arte e della cultura europea, che intendono collegarsi ai cittadini ed al territorio per realizzare  progetti congiunti. Tra i suoi obiettivi vi è anche quello di facilitare i progetti in start-up in vista di un laboratorio integrato permanente di arti, scienze e ICT per i giovani bergamaschi, che connetta la vita culturale della città alle eccellenze della contemporaneità europea.

L’Ambasciata Culturale Europea di Bergamo è simbolo dell’impegno congiunto da parte di tutte le Istituzioni del territorio e di tutti gli attori pubblici e privati coinvolti nell’affascinante sfida che la città sta già vivendo e che sarà in grado di creare – nel percorso verso il 2019 e ben oltre.

Fonte immagine: Wikimedia

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