Frutta secca: i consumatori premiano gusto, salubrità e varietà

 

Nell’esperienza al fianco di realtà locali molto attive nel comparto food, lo studio delle strategie di comunicazione parte inevitabilmente dall’analisi delle dinamiche del mondo della GDA, dei gusti dei consumatori e delle tendenze del mercato. In questo senso, un settore oggi in forte crescita, anche sul fronte di mercati emergenti come Cina, India, Sudafrica e Argentina, è rappresentato dalla frutta secca.

Una categoria che non comprende più solo i frutti oleosi come noci, nocciole, mandorle e pistacchi, ma si estende a tipologie sempre più specifiche di materie prime e a lavorazioni sempre più targettizzate sui gusti dei consumatori, che ad ogni latitudine amano da sempre la frutta secca e ne hanno ormai diversificato le occasioni di consumo.

Nuove referenze e “mix” vengono introdotti nel settore con sempre maggior frequenza: l’assunto che questi prodotti rappresentino alimenti ad altissimo valore energetico e nutrizionale è ormai affiancato da quello altrettanto veritiero che un utilizzo costante ed equilibrato di frutta secca sia assolutamente raccomandabile.

Grassi insaturi e acidi grassi Omega 3 sono i punti di forza principali di questi alimenti, che si diversificano per specifiche e ben note proprietà: quelle anticolesterolo delle noci o quelle delle arachidi che favoriscono la crescita; le nocciole – ricche di vitamina E – che proteggono il cuore da problemi circolatori; i pistacchi, con le vitamine B6 e B1 e, specie se consumati senza sale, diuretici e calmanti; o ancora le mandorle le cui proteine, vitamine e minerali influiscono positivamente su umore e concentrazione.

Ognuno di questi frutti ha proprietà particolari, e tutti, se consumati con moderazione, nutrono, rinvigoriscono corpo e mente, proteggono il sistema cardiocircolatorio, il cervello, la pelle, i capelli e i muscoli. Sono inoltre adatti anche per chi fa sport, svolge un lavoro intellettuale o segue una dieta vegetariana rigorosamente priva di carne.

Alla luce di queste caratteristiche e di sapori gustosi ed appaganti, oltre che molto diversi in base al Paese di provenienza, la frutta secca (come quella disidratata) costituisce un prodotto perfetto per il cd. consumo emotivo, e si presta perfettamente a nuove combinazioni e a nuove caratterizzazioni di prodotto.

Il livello di tostatura, l’insaporitura con altri ingredienti ed aromi di diversa intensità, la presenza di sale iodato, il confezionamento in soluzioni monodose: sono solo alcune delle variabili fondamentali che incidono sull’impatto e sul gradimento del consumatore.

Si scopre allora che una aromatizzazione troppo speziata incontra risposte discordanti, e che leggerezza e funzionalità sono gli aspetti costantemente privilegiati.

Grande importanza per il posizionamento del prodotto e per l’orientamento all’acquisto del consumatore riveste ovviamente il packaging: in particolare, i consumatori italiani si dimostrano aperti ed interessati alle ultime novità ed alle confezioni più innovative, ma attribuiscono ancora molto valore alla riconoscibilità e alla tradizione del marchio; premiano prevalentemente la trasparenza e sono molto attenti a dettagli quali la comodità di apertura.

Quello della frutta secca è, in sintesi, un mondo in costante espansione, destinato ad orizzonti sempre più ampi, e che specie sui mercati più consolidati trova ulteriori potenzialità di sviluppo grazie al link più o meno diretto con la sfera del benessere nutrizionale.

Per chiudere, una interessante curiosità: la dieta a base di frutta secca ideale per una giornata è indicativamente costituita da 3 noci, 5 arachidi e 5 nocciole, 7 pistacchi, 5 mandorle e 4 anacardi. Buon appetito.

 

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